L'attuale Corale della Parrocchia di Incirano, ha iniziato la propria attività nell'anno 1976, e da allora, tra alti e bassi, ha portato avanti il suo servizio alla liturgia fino ad oggi.
E' piccolo, modesto, umile.
E' piccolo perchè lo spazio di cui può disporre in chiesa, non consente ai suoi componenti di superare un certo numero (15-20 mediamente).
E' modesto perchè è composto di volonterosi, animati da spirito di dedizione, privi (a parte gli organisti e pochi altri) di qualsiasi nozione musicale.
E' umile perchè, in aggiunta al servizio liturgico delle principali feste dell'anno, ha sempre partecipato, senza chiedersi troppi perchè, agli incontri con le altre "scholae cantorum" del Decanato, per le celebrazioni di s.Cecilia; è sempre disponibile ad animare le Messe annuali che gli alpini di Paderno fanno celebrare per i loro defunti; ha recato anche il suo modesto contributo canoro, sempre in spirito di servizio, ripetutamente in Duomo a Milano e una volta, perfino nella Basilica di s.Pietro e di s.Paolo a Roma.
Il repertorio adottato è moderatamente vario; spazia da Bach a Haendel, da Mozart a Beethoven, da Perosi a Giombini, da Frisina a Bepi de Marzi (aedo, quest'ultimo, dell'epopea degli alpini). I brani eseguiti, sono prevalentemente a quattro voci dispari, talvolta a due voci dispari, raramente a due voci pari, quasi mai ad una voce sola. La preferenza va ai corali classici, di facile eseguibilità e di buon effetto.
Se possiamo affermare con tranquillità, che non sono mai emersi e non esistono tuttora tensioni di qualche rilievo o problemi relazionali tra i coristi, dobbiamo anche aggiungere, per onestà, che non sono mancate e non mancano carenze nella tecnica esecutiva, carenze riassumibili nello scarso bilanciamento delle voci (soprani, contralti, tenori e bassi) e nella troppo spesso trascurata espressività (di cui il direttore si addossa ogni responsabilità).
Nei 35 anni pregressi c'è stato un certo avvicendamento tra i coristi; gli ingressi hanno quasi sempre bilanciato le uscite, ma l'età media dei cantori si va di anno in anno innalzando, il che non è di buon auspicio: i giovani vanno a Messa al Santuario di Dugnano e il reperimento di nuove leve diviene sempre di più problematico.
Nonostante ciò il numero dei coristi tende a mantenersi costante, grazie anche all'apporto di alcuni nostri amici e simpatizzanti, che provengono dalle parrocchie vicine.
Nella deprecabile eventualità che gli amici si stanchino di supportarci, e i giovani inciranesi continuino a 'disertare' la chiesa di Incirano, il coro andrà fatalmente incontro ad un malinconico tramonto.
Speriamo "toto corde" che ciò non accada.
Il maestro Belli.