Don Mauro Barlassina (Responsabile della Comunità pastorale): tel. 029181798; mail
Ileana e Antonio: siamo sposati dal 1985, abbiamo due figli; cell. 3382443993; mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Rosetta e Michele: siamo sposati dal 1971, abbiamo due figli e tre nipoti, siamo nonni;
Lucia e Sandro: siamo sposati dal 1989, abbiamo una figlia;
Adele e Giuseppe: siamo sposati dal 1999, abbiamo 5 figli.
Roberto e Silvia: siamo sposati dal 1995, abbiamo 2 figlie.
Con la domanda del battesimo si apre un dialogo tra i genitori e la comunità cristiana. La cura pastorale inerente al battesimo si propone di raggiungere i genitori che sono i primi responsabili della trasmissione della fede ai loro figli. L'andare nelle case per un incontro con le mamme e papà da parte delle coppie di operatori pastorali è il modo migliore per attuare uno stile di rapporti belli che permettano di testimoniare la prossimità e l'attenzione della comunità cristiana.
Andare nelle case è comunicare l'annuncio di Gesù che “dice bene” di ogni bambino, lo ama ed è morto e risorto anche per lui.
Il “sacramento” del battesimo è il “segno” con cui si rivela che Dio è Padre buono e desidera amarci come suoi figli.
Il battesimo rappresenta il primo sacramento dell'iniziazione cristiana che ha come finalità l'incontro del credente con la Chiesa: quell'incontro attraverso cui il credente è accolto in maniera fondamentale, decisiva e definitiva nella Chiesa, comunione dei credenti con Cristo, che prende corpo in una comunità storica concreta.
Il battesimo mette in primo piano il passaggio radicale dalla morte alla vita, dalla sottomissione al peccato alla capacità di camminare in una vita nuova, rigenera l'uomo peccatore per introdurlo all'Eucaristia.
Tale vita nuova però non elimina tutte le conseguenze del peccato; il battezzato, infatti, continua a sperimentare il male: il battesimo non esime chi lo riceve dall'impegno di conversione, ma costituisce il fondamento che favorisce un cammino di salvezza che accompagna tutta l'esistenza cristiana, il principio reale di una novità di vita che lo rende non più irrimediabilmente schiavo del peccato.
Il gesto dei genitori di comunicare la vita non può essere disgiunto dalla comunicazione di ciò che da loro è creduto è accolto come il senso della vita; tale comunicazione si esprime nella scelta di legare il figlio alla storia di Gesù mediante il sacramento del battesimo.
La tradizione della Chiesa di dare al battezzando un padrino e una madrina manifesta la premura di tutta la comunità ecclesiale per la futura crescita umana e cristiana di ogni battezzato. Ad essi è chiesto di accompagnare il bambino nella via della fede con la loro testimonianza di vita cristiana.
Il bambino riceve il battesimo nella fede della Chiesa che non si identifica immediatamente con la fede di genitori e padrini, ma coinvolge tutti coloro che già fanno parte della Chiesa. Da qui nasce la pastorale battesimale che cerca di “dare corpo” alla fede della Chiesa, perseguendo due obiettivi: creare le condizioni perché sia garantita l'educazione cristiana di colui che viene battezzato e fare in modo che anche i genitori si lascino coinvolgere in questa fede. L'impegno e le risorse che l'accoglienza e l'accompagnamento richiedono, trovano la loro ragione nel compito missionario che alla Chiesa è affidato.
Si articola in diversi momenti complementari:
La Comunità sta programmando di costituire un gruppo di Operatori Pastorali post-battesimali che possano accompagnare le famiglie con i bambini nelle fasce di età 0-3 anni e 3-6 anni
E’ comprensibile che la Chiesa richieda che la madrina ed il padrino conducano una vita conforme alla fede cristiana e all’incarico che assumono e quindi non riconosca idonei a questo compito quei battezzati la cui vita personale e familiare presenta elementi di non idoneità e di “irregolarità”.
Pertanto, non potranno esercitare tale ruolo:
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Domenica 2 febbraio alle 10.30 in Santuario, abbiamo celebrato la “Giornata della vita”, con un invito speciale ai bambini della nostra Comunità Pastorale battezzati negli ultimi tre anni.
E’ diventata una bella tradizione, in occasione di questa celebrazione, vedere le prime panche centrali occupate da neonati e bimbi già deambulanti pieni di vitalità. Una piccola nursery con genitori intenti a tranquillizzare e intrattenere i figlioletti con ciucci e giochini, i passeggini parcheggiati uno di fianco all’altro.
Il richiamo al sacramento del Battesimo è avvenuto subito con la benedizione dell’assemblea da parte del Parroco con l’acqua benedetta.
Durante l’omelia don Mauro ci ha invitato a ricordare il nostro battesimo, per riflettere sul valore della vita, che non è “un oggetto da possedere o un manufatto da produrre, bensì una promessa di bene” (dal messaggio dei Vescovi). I genitori dei neobattezzati hanno creduto a questa promessa, impegnandosi a curare e proteggere le nuove piccole vite.
Tre giovani coppie con i loro bambini sono state coinvolte per la presentazione dei doni all’offertorio.
Alla fine della Comunione, tutte le neo-famiglie sono salite sull’altare per la benedizione: ognuna ha ricevuto ed acceso una candela (altro richiamo al rito battesimale), da portare a casa insieme ad un altro ricordo di questa giornata speciale, un cartoncino recante la preghiera dell’Angelo Custode.
Il Battesimo di ogni bambino deve “riguardare” l’intera comunità, perché ogni piccola vita è un bene prezioso per tutti, come ha testimoniato la presenza delle coppie dell’équipe battesimale durante la Messa. Il compito dell’équipe è proprio quello di portare un sincero e caloroso messaggio di accoglienza alle famiglie dei battezzandi per dire loro: “La comunità condivide la vostra gioia e vi vuole accompagnare al sacramento del battesimo e anche dopo, perché siamo una famiglia di famiglie”.
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GIORNATA DELLA VITA: OCCASIONE PER RICORDARE IL BATTESIMO, VITA NUOVA NELLA CHIESA
Domenica 3 febbraio si è celebrata la “Giornata della vita”; in questa occasione si sono invitati a partecipare alla S. Messa delle ore 10.30 in Santuario i bambini della nostra Comunità battezzati negli ultimi due anni con le loro famiglie.
Alla celebrazione erano presenti una ventina di coppie con i loro bambini.
La Messa è stata densa di richiami al Battesimo: l’atto penitenziale con l’aspersione dei fedeli con l’acqua benedetta, il Credo apostolico (che viene recitato nella liturgia battesimale), i doni dell’offertorio portati all’altare da alcune coppie di neo-genitori coi loro bambini, l’omelia di don Luca.
E’ stato insolito vedere nel Santuario così tanti piccoli: alcuni dormivano beatamente nei loro passeggini, altri richiamavano l’attenzione con i loro gridolini, altri ancora giravano alla scoperta del Santuario.
Dopo la Comunione, don Luca ha invitato le coppie con i loro bambini a salire sull’altare per la benedizione. Le coppie di sposi che effettuano il servizio dell’équipe battesimale hanno consegnato loro una candela, invitandoli, come avvenuto nel Battesimo, ad accenderla al cero pasquale: il gesto simboleggia la luce della fede che, attinta alla sorgente della Pasqua di Cristo, viene portata dai genitori nelle proprie case, con l’impegno a tenerne sempre accesa simbolicamente la fiamma.
A ricordo della celebrazione e come invito a far crescere i propri bambini nella fede, è stato donato ad ogni famiglia un sacchettino contenente un bulbo in germoglio, recante la scritta: “Come il bulbo, se ben curato, diventa un bellissimo fiore, così il Signore ci chiede di avere cura dei nostri preziosi figli, affinché possano crescere nella bellezza della fede”.
E’ l’augurio della Comunità a queste nostre giovani famiglie.
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IL DONO DEL BATTESIMO
Domenica 4 febbraio, venuti in Santuario per la Messa delle 10.30, ci siamo subito accorti che c’era qualcosa di particolare: ai lati delle panche davanti c’erano due file di passeggini e carrozzine e, seduti sulle panche, giovani coppie con in braccio i loro graziosi bimbetti di pochi mesi.
Ho chiesto alla mia vicina di sedia se ne conoscesse il motivo, ma anche per lei era stata una sorpresa.
Ma ecco, che, appena iniziata la celebrazione, il don ha spiegato che erano stati invitati a partecipare alla Messa i bambini della Comunità che avevano ricevuto il Battesimo negli ultimi due anni.
Ho guardato il foglietto della celebrazione e ho letto che era la giornata dedicata alla vita. Ecco il motivo! Ogni nuovo bimbo che nasce ci ricorda il grande dono della vita, col suo mistero, con il suo prezioso valore, con la sua sacralità. Ancora di più, il Battesimo è il dono che ci fa il Signore per farci rinascere dall’acqua e dallo Spirito. Sì, l’acqua, uno dei segni del Battesimo: il don, infatti, a inizio Messa, ha benedetto l’acqua ed è passato ad aspergere l’assemblea.
Mi ha fatto molto riflettere anche l’omelia, quando don Luca ha spiegato molto chiaramente il significato del Battesimo e il motivo per cui i genitori chiedono questo Sacramento per i loro bambini (anche se, devo dire, che ogni tanto mi lasciavo distrarre da quei bimbetti, così teneri, così graziosi coi loro sorrisetti, coi loro gridolini e, a volte, coi loro pianti inconsolabili….).
Pensavo che, grazie alla presenza di quei bambini, mi è stata data l’occasione per ripensare al dono del mio Battesimo (che, fino a domenica scorsa, davo un po’ per scontato) e a confermarmi nelle motivazioni che hanno spinto me e mio marito a chiedere il Battesimo per i miei figli.
Bello, poi, quando, dopo la Comunione, il don ha invitato le coppie con i loro piccoli a salire sull’altare per la benedizione dei bambini! Don Luca ha donato ad ogni famiglia una piccola ampollina contenente dell’acqua benedetta, a ricordo dell’acqua battesimale.
Credo sia stato utile anche per i bambini che frequentano il catechismo, avere quest’occasione per pensare al loro Battesimo e vedere come la Comunità sia attenta a valorizzare il ricordo di questo Sacramento.
Avevo visto che i genitori dei bimbi venivano accolti in Chiesa e, successivamente, accompagnati (per l’offerta dei doni e poi sull’altare per la benedizione) da alcune coppie della Comunità. Questa cosa mi ha un po’ incuriosita ma, alla fine della Messa, don Luca ha spiegato che sono le coppie dell’équipe battesimale, coppie che fanno il servizio di andare a visitare nelle loro case le famiglie che hanno chiesto il Battesimo del loro bambino, come segno di attenzione, vicinanza e accoglienza della Comunità alla nuova vita e anche per portare la loro esperienza di genitori e nonni cristiani.
Questa sera ne parlo con mio marito: perché non fare anche noi quest’esperienza di servizio nella Comunità?
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Così diceva una voce dal cielo, appena Gesù ebbe ricevuto il Battesimo, come raccontava il Vangelo di oggi, nella ricorrenza liturgica del Battesimo di Gesù.
Quella voce, quelle parole e quell’amore le abbiamo sentite come rivolte a ciascuno di noi in quanto chiamati, in virtù del Battesimo in Cristo, a partecipare alla sua vita di Figlio di Dio.
Anche per aiutarci a ricordare la Grazia ricevuta in dono nel Battesimo, sono stati invitati a partecipare alla S.Messa in Santuario i bambini della nostra Comunità battezzati negli ultimi due anni.
E’ stato un po’ insolito vedere i passeggini occupare la corsia principale del Santuario, sentire qualche strillo di bimbo, qualche pianto, vedere i genitori che rincorrevano i loro bimbi lanciati “alla scoperta” della Chiesa, tra gli sguardi sorridenti dei presenti, soprattutto dei bambini dell’Iniziazione Cristiana, seduti proprio lì vicino.
Durante l’omelia don Luca ha voluto spiegare l’atteggiamento fondamentale della fede prendendo l’esempio proprio dai piccoli e dai loro genitori: come un bimbo, totalmente bisognoso e dipendente dai genitori, si fida di loro che si prendono cura di lui e si lascia amare, così il cristiano, consapevole di non riuscire a far niente senza il Padre, gli affida tutta la sua vita, si lascia amare, si abbandona fiducioso nelle braccia del Padre, senza pretendere di sostituirsi a Lui nella scelta dei modi, dei tempi e dei mezzi.
Significativo anche il gesto proposto successivamente da don Luca, quando ha invitato i genitori a salire sull’altare con i propri bambini per la recita del Padre Nostro: grandi e piccoli, mamme e papà, a ricordare che, indipendentemente dal ruolo che abbiamo, siamo comunque sempre tutti figli, figli dello stesso Padre.
Al termine della celebrazione il Parroco ha invitato l’assemblea a prendere parte alla solenne benedizione finale insieme alla persona cara che ciascuno aveva al proprio fianco, con il gesto di stendere la mano sul capo del proprio figlio, della propria sposa, del proprio sposo, della propria fidanzata o del proprio fidanzato, per tutta la durata della benedizione, ripetendo nel proprio cuore le invocazioni che il celebrante pronunciava a nome di tutti: le benedizioni si sono così “moltiplicate”, ci siamo sentiti tutti il figlio amato e benedetto dal Padre, perché il Padre non può che “dire bene” dei suoi figli e, nello stesso tempo, anche noi abbiamo voluto “dire bene” dei nostri cari, dire con quel gesto che vogliamo il loro bene e che ci impegniamo a prenderci cura di loro perché sono i figli amati e benedetti dal Padre.
La Comunità ringrazia i genitori che hanno risposto all’invito a partecipare alla S.Messa perché questi bambini sono occasione per ricordare a tutti il Battesimo ricevuto e perché sono preziosi doni per la Comunità stessa.
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TRASMETTERE LA FEDE AI FIGLI:
difficile ma entusiasmante!
La nostra Comunità accoglie con gioia i bambini che, attraverso il Battesimo, entrano a far parte della Chiesa e vuole essere vicina ai genitori nel difficile compito di sostegno, di accompagnamento e di guida dei loro figli.
Pertanto viene proposto, oltre all’accoglienza e agli incontri in prossimità del Battesimo e alle attività pastorali/liturgiche della Comunità, un semplice cammino post battesimale nei tre anni immedia-tamente successivi al Battesimo: si tratta di due celebrazioni liturgiche all’anno in cui vengono invitati i bambini coi loro genitori a partecipare alla S.Messa domenicale comunitaria a loro particolarmente dedicata, con gesti e preghiere che richiamano il Battesimo ricevuto. Inoltre, è previsto anche un incontro in oratorio per favorire un approfondimento della conoscenza e una condivisione tra le famiglie che hanno incominciato a vivere la nuova esperienza genitoriale.
Sabato 30 aprile, nell’ambito di uno di questi incontri, abbiamo pregato insieme, abbiamo fatto merenda insieme e abbiamo approfondito la conoscenza, mentre i bimbi giocavano nell’apposito spazio a loro dedicato, assistiti da alcune mamme della Comunità. In particolare, a partire dalla visione di alcune schede tratte dall’esortazione apostolica “Amoris Laetitia” del Papa, abbiamo riflettuto e abbiamo condiviso le nostre idee ed esperienze sul difficile ma entusiasmante compito di trasmettere la fede ai nostri figli. Ci siamo aiutati a capire quali gesti, simboli e parole si possono già utilizzare coi bambini di 2-3 anni e come sia fondamentale l’esempio che i genitori danno, vivendo i valori cristiani nella quotidianità della vita familiare.
I genitori che non hanno potuto partecipare a questa condivisione, possono visionare il testo della presentazione qui.
Domenica 10 gennaio, festa del Battesimo di Gesù, sono stati invitati a partecipare alla S.Messa in Santuario i bambini della nostra Comunità battezzati negli ultimi due anni, insieme ai loro genitori.
La loro presenza è stata significativa perché è stata segno di come il Battesimo sia evento ecclesiale, non un fatto privato di una famiglia, circoscritto ad un solo giorno, ma evento che coinvolge responsabilmente tutta la Comunità per tutta la durata della vita di ciascuno.
Quest’appartenenza al popolo di Dio in virtù del Battesimo è stata spiegata chiaramente da don Luca che, portando scherzosamente un piccolo all’ambone durante l’omelia, ha spiegato che il bambino, nonostante la piccolezza e i limiti dell’età, è già Chiesa, è Casa di Dio.
Dopo la Comunione, i genitori sono stati invitati ad portare i loro bambini sull’altare per ricevere la benedizione: ponendo le loro mani sul capo del proprio bambino, anch’essi si sono uniti al sacerdote con la loro benedizione, si sono impegnati a “dire bene”, a raccontare il bene e l’Amore di Dio attraverso il loro amore di genitori.
A ricordo di questa celebrazione eucaristica e del Battesimo ricevuto, la Comunità ha fatto dono a ciascuna famiglia di un’immagine-segnalibro raffigurante il Battesimo di Gesù.
La Comunità si impegna ad aiutare i genitori di questi bambini a far crescere la loro fede con gradualità e pazienza, proponendo loro celebrazioni eucaristiche e momenti di accoglienza, incontro e riflessione, proseguendo poi l’accompagnamento nel cammino specifico dell’Iniziazione Cristiana.
Grazie, Signore, per questi piccoli fratelli, segno della Tua presenza e del Tuo Amore!
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